cultura del cioccolato

Cultura del cioccolato, i segreti del cioccolato alla Corte dei Medici

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La cultura del cioccolato, intesa come insieme di relazioni fra cibo e cultura, ha radici profonde in Italia e ricevette un’importante impronta proprio alla corte dei Medici, dove la pratica della sua preparazione, importata dalla Spagna, venne raffinata ai gusti del Granducato. Tommaso Rinuccini, accademico della Crusca e scrittore, introdotto con vari incarichi alla corte medicea, scrisse nel suo “Considerazioni sopra l’usanze mutate nel presente secolo 1600 cominciate a notare da me, cav. Tommaso Rinuccini l’anno 1655”, che a Firenze il consumo della cioccolata in tazza si diffuse nel 1668. Un entusiasmo quello dei fiorentini per la bevanda importata dalle “Indie”, amata sia fredda che calda, che stimolò la nascita di un’industria cioccolatiera toscana. Quella avviata nel secondo seicento da Cosimo III con un suo attrezzato laboratorio.

Cultura del cioccolato in Italia, Francesco Redi

La storia del cioccolato italiano alla corte die Medici. “Alla Corte di Toscana vi si è aggiunto un non sol che di più squisita gentilezza, per la novità degl’Ingredienti Europei”. Così annunciava nel suo Bacco in Toscana, Francesco Redi, scienziato, scrittore e primo medico di Ferdinando II e Cosimo III, tra i protagonisti sia delle attività scientifiche dell’Accademia della Crusca, fondata nel 1583, che di quelle dell’Accademia del Cimento, ispirata agli insegnamenti di Galileo Galilei e fondata nel 1657 a Firenze da Leopoldo de’ Medici. Un personaggio chiave, il Redi, non solo della Firenze seicentesca ma di quella rinascita della cultura italiana ispirata all’umanesimo fiorentino.

La rinascita italiana del Cioccolato

Fu così che il cioccolato importato dalla Spagna nel XVII secolo e approdato poi a Venezia e alla Corte medicea, trovò nel letterato toscano le qualità e la sensibilità necesserie ad una sua rinascita italiana. Ovvero ad una rielaborazione della ricetta inevitabilmente declinata ai gusti e alle sensibilità culturali più alte del tempo. E quando, con l’aiuto del biologo e farmacista di corte, la nuova ricetta fu pronta, allora lo stesso vestì i panni del divulgatore, raccogliendo nel suo Bacco in Toscana, pubblicato nel 1685 a Firenze, la storia del cioccolato conosciuta sino ad allora. E la sua evoluzione nel Granducato.

I segreti del cioccolato italiano alla Corte dei Medici

 Scriveva Redi che “…la corte di Spagna fu la prima in Europa a ricevere tal uso. E veramente in Ispagna vi si manipola il Cioccolatte di tutta perfezione; ma alla perfezione Spagnuola è stato a’ nostri tempi nella Corte di Toscana aggiunto un non sol che di più squisita gentilezza, per la novità degl’Ingredienti Europei, essendosi trovati il modo d’introdurvi le scorze fresche de’Cedrati, e de’ Limoncelli, e l’odore gentilissimo del gelsomino, che mescolato con la cannella, con le Vaniglie, con Ambra e con Muschio fa un sentire stupendo a coloro che del Cioccolatte si dilettano.”