Gli anni della Grande guerra
Luisa Spagnoli ebbe un ruolo decisivo nell’amministrazione della Perugina durante la Grande guerra. A raccontarlo nella sua autobiografia è lo stesso Giovanni Buitoni che mette a fuoco il personaggio di Luisa in un crescendo di dettagli e particolari, pagina dopo pagina, fino a svelare l’esatta posizione che l’imprenditrice assunse e mantenne nel suo cuore, nonostante gli anni trascorsi e la morte prematura. Ci troviamo nella Perugia dei primi del Novecento. Ed è solo l’inizio di un’avventura meravigliosa quando Annibale, il tecnico fabbricante dei confetti, e Luisa, l’inventrice delle caramelle e dei cioccolatini, si uniscono al giovanissimo e brillante Giovanni per gettare le fondamente della futura fabbrica del cioccolato conosciuta in tutto il mondo.
Luisa Spagnoli una manager insospettabile
“Aveva una mente brillante che sapeva abbracciare tutti i complessi problemi dell’azienda – scriverà l’imprenditore oramai ottantenne – che godeva del rispetto e della fiducia del personale dal quale era addirittura ‘apprezzata ed amata’”. Sin dalle prime pagine dello straordinario racconto della sua vita, Giovanni inquadra il personaggio di Luisa in maniera affettuosa riconoscendole non solo spiccate capacità di management ma un ruolo di primaria importanza nella costruzione della futura fabbrica del cioccolato. Era infatti lei la creatrice dei cioccolatini. Ma i terribili eventi in arrivo sfideranno tutte le capacità dei due imprenditori perugini.
Giovanni Buitoni è chiamato alle armi nel 1917
Nel ’17 Giovanni è chiamato alle armi. La Perugina, sotto la sua guida si è ormai consolidata in Italia nel settore dei confetti, delle caramelle e dei cioccolatini. A guidare la Perugina saranno Luisa Spagnoli e Revere, “uomo di grande valore” specializzato nelle vendite. Ma in un discorso commemorativo, Giovanni sottolineerà come in quel periodo fu proprio Luisa, tutta sola, a prendere le decisioni che permiserò alla Perugina non solo di rimanere sul mercato ma di continuare a registrare profitti.
Luisa salva la Perugina
Per Luisa si trattò di un riconoscimento postumo ma ufficiale, che andava ben oltre le parole di stima già spese a suo favore. In quegli anni, finalmente, l’imprenditrice geniale era posta ai vertici dell’azienda che aveva fondato insieme al marito. E fortemente contribuito a plasmare in seguito, dopo il risanamento operato dallo stessso Giovanni. Sua sarà infatti la creazione e lo sviluppo dei prodotti di punta. Primo fra tutti il Bacio Perugina che verrà lanciato nel ‘22. Ma torniamo a quei terribili anni. Quando Giovanni, dopo 16 mesi di assenza, torna nella sua Perugia, alla Perugina trova una situazione più che soddisfacente. La gestione dei due manager da lui nominati non solo era stata all’altezza della situazione ma aveva dato buoni frutti. Oltre tutte le attese. E c’era una novità: Luisa si era anche messa in proprio con una piccola impresa interamente creata da lei. Era nata la Lana Angora che si trasformerà in seguito nel celebre brand Luisa Spagnoli.
L’estro creativo dell’imprenditrice geniale dà vita alla Lana Angora
Non si era fatta carico soltanto di dirigere la Perugina Luisa, ma aveva fondato una nuova impresa. In quei terribili mesi di guerra Luisa dà ancora prova di grandi capacità imprenditoriali. Intuisce, infatti, le potenzialità della lana d’angora per la produzione di capi di moda. Il pelo dei conigli d’Angora viene utilizzato da Luisa in mille modi diversi. A suggerirne ed inventarne l’utilizzo, sottolinea Giovanni, è l’estro della proprietaria. Ma non solo questo. Sempre in riferimento a questa nuova impresa, nelle sue memorie il grande imprenditore del cioccolato torna a sottolineare “l’intelligenza superiore e veramente eccezionale di Luisa Spagnoli”. Tale da rendere la nuova azienda “un organismo vivo”. Che si trovava sempre in difficoltà con le consegne, visto che le richieste superavano costantemente le sue possibilità di produzione.
Luisa collega, amica o qualcosa di più?
Quante parole per raccontare Luisa. E quanti eventi che la vedono protagonista della vita affettiva e imprenditoriale di Giovanni e della Perugina. Ma nessuna traccia di un amore ancora in queste pagine intrise di nostalgia e compiacimento per il vittorioso esito di tante disavventure. Affinchè la verità sulla natura di quel sentimento emerga (nella terza parte delle memorie), occorrerà ripercorrere ancora alcuni tratti della sorprendente vita del tycoon del cioccolato italiano.