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Madre terra chiede il tuo aiuto

#WeekForFuture: da oggi fino al 27 settembre una settimana di mobilitazione delle coscienze per il clima con scioperi e cortei. Progagonisti i giovani di 150 paesi. In Italia pieno appoggio del ministro dell’Istruzione.

Terra siamo e terra torneremo ma nel frattempo il pianeta dovrà rimanere vivibile per noi e per le genarazioni future, altrimenti l’umanità perderà totalmente il diritto alla vivibilità del pianeta. Tanti popoli un solo pianeta, una realtà semplice e immediatamente comprensibile che spesso è occultata per proteggere chi fino a ieri, e ancora oggi, nega quel cambiamento climatico che ha già cambiato le vite di molte persone. In peggio. Noi di Respiromagazine vogliamo dare il nostro piccolo contributo a sostegno di una causa importantissima, nell’interesse di tutti. Di quelli che già hanno compreso la gravità del fenomeno e di quelli che, stagione dopo stagione, ne stanno diventando consapevoli. Loro malgrado.

Greta oggi a New York. Lunedì il summit Onu

Lunedì prossimo è in programma il summit Onu sul clima a New York e i giovani di tutto il mondo iniziano da oggi, quello che Greta Thunberg, con i suoi Fridays for Future, ha già inaugurato da tempo. Ogni venerdi un sit-in davanti al parlamento di Stoccolma per fermare il cambiamento climatico. E Greta sarà oggi a New York (fonte La Repubblica) per concludere lo sciopero il 27 in Canada, a Montreal.

I giovani sempre più determinati

La giovanissima attivista già ricevuta in molti paesi, sta dimostrando che la maggior sensibilità al fenomeno viene proprio da parte dei giovani. Che sono quelli che hanno più da perdere dall’avvelenamento dell’ambiente. Sembra ovvio ma, fino a poco tempo fa, così ovvio non appariva.

Il cambio di paradigma non può attendere

La richiesta globale che verrà rinnovata anche in questa settimana da parte del movimento studentesco Fridays for future è misure urgenti per dimezzare le emissioni di CO2 affinchè l’aumento di un grado e mezzo della temperatura media globale sia scongiurato. Obiettivo irrealizzabile senza un cambio di paradigma. E’ questa l’istanza che ad una sola voce dovrà pervenire il 27 settembre, giorno del terzo sciopero globale indetto dal movimento, ai decisori delle politiche ambientali di tutto il mondo.

Studenti italiani in piazza il 27 settembre

In Italia il sindacato studentesco Unione degli Studenti ha invitato in piazza tutti gli studenti. Intanto in questi giorni, riferisce l’Ansa, che “in 50 città da Padova a Palermo, da Firenze a Roma, Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari hanno attuato un flash mob davanti alle scuole e alle università con maschera e boccaglio per dire che ‘Abbiamo l’acqua alla gola’. Per due motivi secondo Enrico Gulluni, coordinatore dell’Unione degli Universitari: “Questo per colpa del surriscaldamento globale, ma anche perché annaspiamo in un sistema scolastico sottofinanziato, vecchio e inadatto a rispondere alle nostre esigenze”.

L’adesione dei sindacati    

Sempre in Italia per il 27 settembre il ministero ha comunicato che sono stati proclamati scioperi nel Comparto Istruzione e Ricerca da: Sisa (Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente); Usi (Unione Sindacale Italiana fondata nel 1912) con adesione dell’Usi Surf; Cobas (Comitati di Base della Scuola); Flc Cgil (Federazione Lavoratori della Conoscenza); Unicobas Scuola e Universita’ (Federazione sindacale dei comitati di base); USB (Unione Sindacale di Base).

Pieno appoggio del ministro Fioramonti

Pieno appoggio all’iniziativa è arrivato anche dal ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, come riportano il Manifesto ed il Fatto quotidiano. Secondo il ministro si tratta di “una bellissima iniziativa” ed è “in realtà la lezione più importante che i ragazzi possano frequentare”. Sempre il ministro ha espresso la volontà di “utilizzare la scuola, l’università e la ricerca per una missione collettiva di collaborazione contro i cambiamenti climatici”.

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