cosa significa body shaming

Body shaming e fat shaming, il bullismo che diventa pratica persecutoria

Body shaming o bodyshaming è un termine inglese che descrive letteralmente la pratica di deridere qualcuno per il suo aspetto fisico. E’ una forma di bullismo che prende di mira l’aspetto fisico delle persone come pretesto per l’azione denigratoria, verbale o non. Una pratica che vuole indurre la persona ad identificarsi con la categoria creata e quindi a vergognarsi di se stessa. In effetti, a nostro parere, con body shaming e fat shaming non si descrivono soltanto le offese e la derisione che partono dal bullo, o hater (il cosidetto odiatore) nei social, ma anche il loro effetto sulla vittima. Un effetto persecutorio del tipo gogna, ad essere precisi, attuabile in diverse modalità e contesti. Esiste un body shaming verbale o non verbale diretto: ad esempio per strada, a scuola, in ufficio o in casa. O virtuale: in rete ovvero nei social, dove il bullo (hater) è protetto da forme di anonimato.

L’obiettivo è delegittimare

In entrambi i casi descritti si tratta di forme di persecuzione psicologica che mira a discriminare qualcuno delegittimandolo nel contesto di appartenenza, che sia pubblico o privato, o oltre tale contesto. Il body shaming, come il bullismo, rappresenta quindi una discriminazione consapevole e volontaria che può essere attuata, da uno o più soggetti, anche con fini di mobbing.

Gli effetti del body shaming

In questa pratica il pretesto della violenza psicologica esercitata dal bullo, o dal gruppo di bulli, è la divergenza dell’aspetto fisico della vittima dai canoni “istituzionali” della società di appartenenza. Ma l’obiettivo perpetrato è lo stesso: ferire qualcuno deridendo una sua caratteristica fisica o comportamentale. Il body shaming, come il bullismo, può essere causa, tra l’altro, di depressione, isolamento sociale, dimissioni dal posto di lavoro, comportamenti autodistruttivi e suicidio. Più vulnerabili sono gli adolescenti, spesso senza protezioni verso queste forme di persecuzione sociale. Le cronache italiane riportano, purtroppo, di diversi casi di suicidio di minori che avevano subito persecuzioni del genere body shaming, fat shaming, o altre forme di bullismo.

Fat shaming, che cos’è?

Il fat shaming, è letteralmente la pratica di deridere (e far vergognare) qualcuno per il proprio peso corporeo. E’ una forma di body shaming che prende di mira le persone considerate in sovrappeso. In questo caso, infatti, la caratteristica fisica derisa è la divergenza del peso della vittima dagli standard d’immagine “vincente” imposti, nella società di appartenenza, dalla pubblicità, dal cinema, dalla moda, dalla tv e dalle riviste che propongono quasi esclusivamente immagini canonizzate di esseri umani . Nel film Dietland la protagonista è una vittima di fat shaming che trova il coraggio di ribellarsi.

In Italia, come altrove, il body shaming è nutrito anche da una certa istituzionalizzazione di canoni di bellezza televisiva femminile. Diverse conduttrici di programmi e giornaliste della tivù italiana, come è stato illustrato nel documentario Il corpo delle donne di Lorella Zanardo, hanno deciso per questo di sottoporsi alla chirurgia estetica.