Stuart Braithwaite umbria

Stuart Braithwaite concerto in Umbria, viaggio nella storia dei Mogwai

Stuart Braithwaite concerto in Umbria per il leader dei Mogwai. Un uomo scozzese e la sua chitarra sulle rive del Trasimeno. Un’altra notte italiana per Stuart Braithwaite, venerdì sei agosto alla Rocca di Castiglione del Lago in Umbria. Sono già oltre le 22 quando Stuart, leader, cantante e chitarrista della celebre band scozzese Mogwai sale sull’ampio palco della Rocca di Castiglione. Alle sue spalle un colore arancio che prenderà vita in forme e colori diversi. Davanti a lui un pubblico entusiasta anche se distanziato e un po’ ristretto dall’entrata del green pass nei concerti dal vivo italiani.

Solo chitarra e voce per la notte di Stuart

Una serata intima ma intensa. Ma va bene così, perché da raccontare in parole e musica, riadattata alla versione solo chitarra e voce, ci sono alcuni significativi momenti della storia personale di Stuart e di quella della sua band, partita da Glasgow nel ’95 e tutt’ora proiettata nell’universo mondiale del post rock.

Stuart Braithwaite concerto in Umbria, viaggio nella storia dei Mogwai

Parte con Tuner, dall’album Ten Rapid, una raccolta dei primi singoli dal 1995 al 1997, il viaggio nei brani dell’amatissima band scozzese. E prosegue con Golden Porsche da Happy Songs for Happy People del 2003. E’poi la volta di We’re not Done, dall’album colonna sonora del film Kin del 2018.

Francesca Mantuano durante il suo live drawing per il concerto del leader dei Mogwai

Il cantante scozzese ed il live drawing di Francesca

Brevi presentazioni, in un inglese forse un po’ veloce per un pubblico italiano, introducono i brani. Ma il tono intimo e lucido di Stuart scandisce emozioni e ricordi di una vita che sono patrimonio di tutti, mentre alle sue spalle prende vita, pezzo dopo pezzo, uno scenario magico, che è un altro racconto della serata, creato dal live drawing di Francesca Mantuano (dal collettivo Becoming X, art+sound).

Tributo ai Joy Divion

Con Insight arriva poi il tributo ai Joy Division (dall’album Unknown Pleasure del 1979). Il concerto prosegue con Cody, Come On Die Young del 1999 e Teenage Exorcists (dall’EP Music Industry 3 del 2014). Gli scambi con il pubblico che applaude e ringrazia sono forse un po’ parchi di parole ma frequenti e calorosi.

La colonna sonora dei Revenant firmata Mogwai

Seguono Party in the Dark, da Every Country’s Sun del 2017, What are they doing in Heaven Today? (dalla colonna sonora della serie Les Revenants del 2013). E poi Secret Pint da Rock Action del 2001 che oltre ad essere il titolo dell’album è anche il nome dell’etichetta discografica che i Mogwai hanno fondato e con la quale pubblicano in prevalenza artisti scozzesi.

Ritchie Sacramento omaggio a David Berman

Sempre da Rock Action proviene anche Take me Somewhere Nice. E la serata è giunta così quasi al termine quando Stuart presenta Ritchie Sacramento, un omaggio a David Berman dei Silver Jews – che suonarono ad Umbertide nel 2006 – morto suicida nel 2019.

L’incredibile successo di As the love continues

Il brano è anche un omaggio a tutti gli amici artisti persi negli ultimi anni. Ma che quel dolore occorre inevitabilmente accettarlo lo proclama il titolo stesso dell’album da cui il brano è tratto As the Love Continues, uscito quest’anno e subito assurto al primo posto della UK chart, con grande incredulità della band.

Zal Fest e Gruppo effetti collaterali

Si conclude con You’re gonna need someboby on your Bond (cover del bluesman Blind Willie Johnson e registrata nel 1930) la bella serata umbra offerta dallo Zal Fest 2021, il festival itinerante tra Toscana ed Umbria organizzato dall’associazione GEC Gruppo Effetti Collaterali, in collaborazione con il Comune della Città di Chiusi e il Comune di Castiglione del Lago.